
Un legame forte e sincero, come raccontano le testimonianze nel Libro degli Ospiti.
Sin dalla sua apertura, nel 1913, il Palace ha sempre avuto una forte vocazione artistica. Era infatti rinomato per il Kursaal, una struttura posta poco distante, che ogni pomeriggio ospitava un tè concerto sulla terrazza panoramica.
Punti di ritrovo per la ricca borghesia vissuta a cavallo dell’Ottocento e del Novecento, i kursaal, molto diffusi in Svizzera, erano il rendez-vous abituale del mondo cosmopolita.
Il Kursaal di Varese era uno dei fiori all’occhiello del Palace Grand Hotel: dall’albergo gli ospiti potevano raggiungere la terrazza panoramica, godendo di una vista mozzafiato e di un servizio di eccellenza.
La sera il Kursaal ospitava eventi teatrali, mentre nel grande salone dell’albergo le note dell’orchestra si fondevano con il fruscio delle sete. Una danza che dalle grandi finestre proseguiva all’aperto, dove le note si perdevano tra le fronde degli alberi e il silenzio della notte.
Pare che tra gli ospiti di quegli anni vi siano stati anche i compositori e amici Pietro Mascagni e Giacomo Puccini, che nei momenti di relax venivano coinvolti dal tenore Francesco Tamagno in avvincenti partite a scopa.
Una testimonianza che come tutti i segreti di famiglia è passata di bocca in bocca tra il personale dell’albergo, di cui non vi sono prove concrete ma che ci piace condividere.
Il legame con la musica è rimasto molto forte anche dopo che il Kursaal fu distrutto durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Sempre secondo le testimonianze orali di direttori e concierge che si sono portati l’hotel nel cuore, negli anni 50 e 60 il Palace ospitò, tra gli altri, anche due grandi del jazz: Benny Goodman e Louis Armstrong.
Sembra che Goodman apprezzasse in modo particolare il grande parco dell’hotel, dove amava suonare e rilassarsi.
Anche il grande Satchmo godé dell’atmosfera del Palace, dove soggiornò in occasione della partecipazione al Festival di Sanremo del 1968.
Il Palace continua ad accogliere i musicisti, da Renzo Arbore a Francesco De Gregori, Vinicio Capossela e Gino Paoli, che hanno lasciato testimonianza del loro soggiorno nei tanti volumi del Libro degli Ospiti.
Un vero e proprio tesoro che racconta le molteplici voci di questa struttura elegante e senza tempo, che accoglie gli ospiti con la magia delle mille note sospese nella brezza leggera della sera.